Le reti di distribuzione stanno rapidamente diventando "attive", ed un controllo accurato delle fonti di generazione elettrica e dei carichi le rende parzialmente dispacciabili. Questa flessibilità, se correttamente identificata e aggregata, potrebbe essere utilizzata dai gestori dei sistemi di distribuzione o trasmissione per ottimizzare l’efficienza della rete locale e, se possibile, per offrire servizi a terzi, fornendo così un ulteriore flusso di entrate. Inoltre, la corretta quantificazione della flessibilità disponibile consentirebbe uno scambio di dati energetici e potrebbe ampliare gli scambi convenzionali e attualmente limitati tra cliente, gestori di distribuzione e gestori di trasmissione.
Questo progetto mira a sviluppare un modello di flessibilità dinamica generale ma pratico, che aiuti il gestore di distribuzione a prendere decisioni informate sul controllo ottimale della propria flessibilità per raggiungere un optimum tecno-economico. In primo luogo, viene presentato un meccanismo per valutare l’impatto dell’attivazione della flessibilità sulla curva di carico del gestore di distribuzione, in grado di stimare la quantità di flessibilità a partire dal giorno zero senza basarsi su osservazioni storiche. Per ottenere questo risultato, abbiamo simulato i dispositivi flessibili, partendo da metadati pubblicamente disponibili, imparando la loro risposta a un segnale di controllo casuale utilizzando un modello di previsione globale non parametrico. Questo modello di previsione può essere utilizzato per caratterizzare la flessibilità, compresi gli effetti di rebound, rispondendo a domande quali: come il mix di dispositivi controllati influisce sulla flessibilità? Quanti kWh, a quale livello di potenza, possono essere spostati? Questo modello viene poi utilizzato per definire una politica di controllo ottimale che può essere utilizzata per massimizzare i risparmi del DSO. Viene presentato un metodo per controllare le pompe di calore senza violare il comfort termico degli utenti finali, basato sulla stima della firma energetica degli edifici controllati e integrato nel circuito di controllo. Mostriamo poi come sia possibile stimare il potenziale di risparmio dei costi in diversi scenari di penetrazione dei dispositivi controllati per il caso d’uso di uno specifico DSO. Nel caso di studio considerato dell’Azienda Multiservizi di Bellinzona, il previsore ha stimato una riduzione dei costi annuali di 640 kCHF, equivalente a una riduzione delle spese complessive per l’energia e dei picchi di circa l’1,4 %, nel caso di massima penetrazione considerata di pompe di calore e riscaldatori elettrici.
In secondo luogo, proponiamo una valutazione dello scenario a lungo termine dell’evoluzione e dell’impatto della flessibilità nella rete di distribuzione basata su un approccio System Dynamics. Questo modello può essere utilizzato per stimare l’evoluzione del potenziale di risparmio, il suo impatto sulla penetrazione dei dispositivi flessibili e i futuri benefici economici per gli utenti finali. Viene proposta un’analisi di replicabilità della metodologia su un secondo caso d’uso, utilizzando i dati del Services industriels de Genève (SIG).
Un modo per garantire la scalabilità del metodo presentato potrebbe essere quello di ricercare non solo i risparmi derivanti dallo schema tariffario del gestore di distribuzione-trasmissione per l’energia e i picchi di potenza, ma anche i ricavi derivanti dall’offerta della flessibilità aggregata a terzi, e includere nel controllo altri carichi energivori.